13/02/10

IL 20 MARZO MANIFESTAZIONE PER L' ACQUA PUBBLICA



L’acqua pubblica nell’urna
Cento anni ha compiuto ieri Acea. Era l’epoca del sindaco Nathan, ebreo di origine inglese, laico e antipapalino. Fu lui a volere una grande azienda pubblica per la gestione dell’acqua e dell’elettricità nella capitale d’Italia. Ieri, a dieci anni dalla creazione della Spa quotata in borsa, Ratzinger ha ricevuto in udienza i dirigenti di Acea, pronti a fare il grande salto definitivo verso la completa privatizzazione. La via era stata aperta dalla coppia Rutelli-Lanzillotta nel 1999, ed oggi viene completata da Alemanno e dal decreto Ronchi sulla privatizzazione dell’acqua, approvato dal governo Berlusconi alla fine dello scorso anno. Il sindaco di Roma ha dato il suo placet politico, annunciando la cessione di buona parte di quel 51% ancora pubblico.
Benedetto XVI ha evitato accuratamente di parlare di acqua pubblica, mantenendosi molto vago su cosa significhi la gestione privata dei beni comuni. Altri tempi rispetto alla Roma di Nathan. E ben altra chiesa rispetto a quella fuori dalle mura vaticane, che con la voce di padre Alex Zanotelli gridava « maledetti voi » verso chi ha votato per la cessione ai privati delle risorse idriche.
Parodossalmente è lo stesso silenzio del papa a far capire che la partita sulla privatizzazione dell’acqua è però tutt’altro che chiusa. Il Forum italiano dei movimenti per l’acqua sta avviando due iniziative nazionali, raccogliendo l’adesione ampia di interi pezzi della società civile, dal mondo cattolico legato al sociale, fino alle principali associazioni ambientaliste e a parti importanti del sindacato. Un fronte largo, senza i partiti, che entreranno solo con adesioni, per sottolineare l’assoluta trasversalità dei beni comuni.
La prima tappa sarà la manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma, una settimana prima del voto, proprio per ricordare come necessariamente la politica debba confrontarsi con i movimenti per l’acqua pubblica. Un mese dopo, in aprile, partirà la raccolta delle firme per il referendum, che non si limiterà all’abrogazione di quella parte del decreto Ronchi che impone la cessione ai privati della gestione delle risorse idriche. Sarà una vera e propria consultazione popolare su un tema chiaro e decisivo : gestione pubblica per tutti i servizi idrici o mantenimento dell’attuale legislazione, con l’apertura al capitale speculativo degli acquedotti. Un si alla ripubblicizzazione, unica strada divenuta oramai percorribile.
Sarà sul referendum che si convoglierà, nei prossimi mesi, il dibattito che va avanti da almeno quattro anni in Italia sul sistema idrico, sui fallimenti delle gestioni private e miste pubblico-private, sugli investimenti che i privati non hanno fatto e che mai faranno, sulla qualità dell’acqua che è peggiorata, con punte allarmanti.
Di certo la questione non è finita con l’approvazione del decreto Ronchi. Il tema della gestione dell’acqua sta entrando prepotentemente nelle prossime elezioni regionali. Prima la Puglia di Vendola, che con coraggio ha approvato una legge d’indirizzo, con l’obiettivo di chiudere la gestione della Spa degli acquedotti pugliesi per arrivare ad un vero sistema pubblico, blindato rispetto ai tanti appetiti speculativi. Poi la regione Lazio, dove in almeno tre province - Roma, Latina e Frosinone - la gestione è di fatto già privatizzata. E in questo caso il nodo centrale è Acea, primo gestore idrico italiano. Ieri Renata Polverini ha chiarito la sua posizione, spiegando che « si tratta di privatizzare il servizio » va tutto bene. Che è poi il contenuto della legge approvata dal centrodestra. Ha così rassicurato il suo scudiero in terra pontina Claudio Fazzone - presidente di Acqualatina - e il suo alleato Udc, molto vicino, come è noto, agli interessi di Caltagirone, principale socio privato italiano di Acea.
fonte: Il Manifesto.

PROTEZIONE INCIVILE

Al di là di tutto, degli ingegneri e dei costruttori, del sesso e dei massaggi, delle auto e degli arredi merce di scambio per entrare nel gran giro degli appalti, è un intero sistema di potere quello sotto inchiesta da parte della procura di Firenze. La «cricca di delinquenti» del Dipartimento Sviluppo e Turismo, scrive il gip Lupo nell’ordinanza, «godeva di poteri illimitati grazie alla normativa», cioè il potere di ordinanza e di spesa in nome dell’urgenza senza vincoli di cui gode il Dipartimento della Protezione Civile. Occorre allora provare a capire se esiste e in cosa consiste il sistema di potere di Bertolaso e della sua Protezione Civile.

La famiglia, ad esempio. «Nel pur breve periodo di monitoraggio - si legge nell’ordinanza- emergeva che in evidente conflitto di interesse il cognato di Bertolaso, Francesco Piermarini, è stato impiegato nei cantieri della Maddalena per il G8. Sono emersi anche rapporti tra Piermarini e Anemone». Lavorare e avere società non è certo un reato. Comincia ad essere sospetto se queste società possono beneficiare di corsie privilegiate e short list. Di sicuro la famiglia Piermarini, Gloria è la moglie di Bertolaso, Francesco e Marilena i fratelli, è molto attiva nell’aprire e chiudere società. Alla Maddalena ha lavorato Ecorescue che si occupa di rifiuti e raccolta differenziata. Prima c’è stata Sviluppo Tevere (conferenze e convegni), chiusa da poco Mystic river (grandi manifestazioni), in mezzo Flumen urbis srl, convegni e noleggio di imbarcazioni. Un vortice di attività solo agli ultimi anni. Gli investigatori stanno cercando di capire se il conflitto di interessi, oltre a Ecorescue, riguarda anche altre società di famiglia. È un fatto che tra le principali attività della Protezione Civile c’è l’organizzazione dei Grandi Eventi.

Bertolaso ama il suo lavoro quasi più di se stesso. Lo dice. Si vede. È il suo cruccio più grande in queste ore: teme che il dubbio possa insinuarsi tra l’affetto delle persone. Ma qualche macchia c’è già. A Napoli, dove è stato Commissario per l’emergenza rifiuti, era indagato per traffico di rifiuti e truffa ai danni dello Stato perché avrebbe derogato ad alcune regole nell’affidamento degli incarichi favorendo, tra le altre, Impregilo. Che strana inchiesta quella: Bertolaso ha fatto di tutto per non essere iscritto al registro (la sua vice De Gennaro e altri 24 sono invece già a processo), la procura lo ha ascoltato, lo ha stralciato e per un inghippo ora è tutto a Roma. In ogni caso, per non sbagliare, il decreto sulla Protezione Civile spa offre lo scudo giudiziario ai Commissari straordinari. Per finire, sempre a Napoli e sempre per i rifiuti, è indagato Claudio De Biasio. Se non ci fosse stata l’inchiesta sui rifiuti, con gli inevitabili link con la camorra, sarebbe diventato vicario di Balducci alla Maddalena.

A Bari Bertolaso è stato tirato nell’ingorgo Tarantini-D’Addario per via di amici di amici. L’imprenditore Giampy Tarantini, oltre a vendere protesi con la Tecnohospital e a piazzare escort nei saloni di palazzo Grazioli e villa Certosa, ha anche un’attività di consulenza, la G.C. consulting. Tra i clienti, «per offrire nuove opportunità», l’imprenditore Enrico Intini che, tra gli altri, è stato presentato a Guido Bertolaso.

«Mai fatto nulla con quello» ha risposto piccato il n°1 della Protezione Civile. E però, mai disperare: è di pochi giorni fa la notizia che la sua Tecnohospital, in grosse difficoltà, è stata acquistata per 300 mila euro da Gian Luca Calvi. E chi è il benefattore? Il fratello di Gian Michele, presidente di Eurocentre, società senza scopo di lucro fondata dalla Protezione Civile e soggetto attuatore del progetto C.A.S.E all’Aquila, la famose casette per terremotati, orgoglio di Berlusconi. Ma nulla vien per caso. Eurocentre ha realizzato nel 2008 il Ponte Italia sul fiume Payee in Sudan, «grande opera - si legge sul sito della Protezione Civile - per collegare la zona della diocesi di Rumbek, quasi isolata, con quella del Nilo Bianco». Il ponte è costato un milione e mezzo di euro, è stato finanziato via sms e con il fondo della Protezione Civile, ed è stato montato dai tecnici di via Ulpiano.

Tutto si tiene nella grande famiglia: ponte, progetto Case, acquisto Tecnohospital. «Un sistema gelatinoso» scrivono i magistrati. Dove i quattro arrestati e Bertolaso «costituiscono una catena di comando omogenea ed efficiente».

20/12/09


MOSTRA PRESEPIALE ALL' ECOMUSEO
Da domani fino al 6 gennaio è possibile visitare la mostra presepiale allestita presso l' Ecomuseo del Territorio Aurunco in viale Trieste a Sessa Aurunca (cortile interno scuola media Caio Lucilio), l'apertura pomeridiana è fissata dalle ore 17,00 alle ore 19,30 ma in diverse giornate è prevista anche quella antimeridiana. Oltre ai presepi napoletani sarà possibile visionare anche quelli provenienti dal sud america e di artigiani ceramisti di Cascano. Sarà anche l'occasione per chi non l' abbia già fatto di visitare l' ecomuseo. L' ingresso è gratuito.
Arci matidia Sessa A.

12/12/09

QUALCOSA SI MUOVE...


La Moratti viene contestata a Milano in occasione del quarantennale dalla strage di piazza Fontana, il presidente Napolitano risponde a tono alla violenza verbale di Berlusconi contro la Corte Costituzionale e la Costituzione, Casini finalmente prende una posizione (quanto se la rimangerà?); 100.000 persone partecipano alla menifestazione della FLC CGIL a Roma, 70.000 a Milano, 10.000 a Napoli, contro lo sfascio della scuola pubblica e della pubblica amministrazione; un imponente corteo sfila a Copenaghen dove è in corso un vertice sul clima con duri scontri e 400 arresti; scontri a Roma dove una manifestazione di studenti viene bloccata dalla polizia prima che arrivi al Ministero della P.I.; a proposito, la nostra solidarietà ai giovani dell' "onda" a cui è stato proibito di manifestare pacificamente; mezzo milione di persone partecipano al "NO B DAY", ecc.ecc. Sembra che una vento di protesta soffi dal basso sul torpore dei nostri rappresentanti politici preoccupati da tempo solo dei propri affari. C' è un popolo disperato privato dei più elementari diritti: lavoro, salute,giustizia, libertà che ha gridato nelle piazze italiane e europee sarà capace la politica di far proprie queste istanze e di liberarsi di certi personaggi?

06/12/09

L' Arci partecipa alla manifestazione dell' 11 Dicembre


<
L' Arci aderisce alla manifestazione dell' 11 Dicembre prossimo indetta dalla FLC CGIL (l'appuntamento è a Roma alle ore 09,30 in piazza Della Repubblica) per protestare contro le politiche del governo che hanno fortemente impoverito la scuola pubblica e l' università.
Anche il circolo di Sessa Aurunca sarà presente, convinti che l' emergenza culturale sia una delle priorità del nostro paese. Un illustre magistrato sosteneva che le dittature imbavagliano la scuola e la magistratura.
Il ritorno alla maestra unica, i tagli indiscriminati, gli aumenti contrattuali da elemosina, la riforma della secondaria sono provvedimenti che declassano la scuola statale a favore di quella privata che come tutti ben sappiamo ha il solo obiettivo di fornire guadagno ai suoi proprietari.
L' Arci di Sessa invita a scioperare giorno 11, ricordando al personale della scuola, che anche nel prossimo anno scolastico ci saranno ulteriori tagli che colpiranno anche le scuole secondarie superiori.

La competizione

Siamo nel mondo della competizione, devi essere sempre il migliore, il primo, il vincente. Devi convincere gli altri che le tue idee sono le migliori, devi convincere gli altri che il tuo prodotto ( se fai l' imprenditore, l' artigiano, il rappresentante ecc.) è il migliore con qualsiasi mezzo anche raccontando balle. Conta solo essere primi: a scuola, al lavoro, nello sport. Solo così sei giusto. La tv ci assilla con le competizioni pacchi, contropacchi, premi, lotterie, grandi fratelli, isole dei famosi, coppa uefa, supercoppa, coppacampioni, mondiali, olimpiadi. Devi vincere qualcosa o non sei nessuno oppure devi "tifare" per un vincente, devi far parte della sua scuderia o del suo entourage. Vediamoli i vincenti: Lelle Mora, Maria de Filippi, Kakà, Ibra, Vespa, Belpietro, Feltri, Schifani, Bondi, Berlusconi, Marrazzo ecc. ecc.
Noi francamente non vogliamo essere i primi, i vincenti ci siamo rotti delle competizioni, dei pacchi, dei giornalisti che scrivono quello che fa comodo all' editore, delle coppe e coppette, delle TV che si disinteressano dei cinquecentomila in piazza che vogliono cambiare questo paese per fare dei servizi sulle pettinature delle signore per la prima alla scala. Evviva gli ultimi, gli eterni secondi, i giornalisti scomodi (cioè quelli normali, che scrivono quello che vedono e sentono), i documentari, i films quelli buoni, Report, Zanetti, Grosso, Materazzi, Gattuso, evviva la musica rock che fu la colonna sonora della ribellione giovanile. Torniamo a parlare di futuro, di lavoro per tutti, di libertà, di giustizia.

28/01/09

TESSERAMENTO 2009


E' aperto il tesseramento all'ARCI Matidia per l'anno 2009.
Per chiunque sia interessato/a, e siatelo, può rivolgersi ai numeri:
Silvio Izzo 338/9825347
Silvio Cardone 347/9947917

Oppure inviare una mail al circolo