Di seguito riportiamo il documento sull'ospedale S. Rocco di Sessa inviato alla Direttrice Generale ASL CE2 firmato anche dal nostro circolo
La storia dell’ospedale S. Rocco di Sessa Aurunca, si trova ancora, a 50 anni dalla posa della prima pietra e a 18 anni dalla sua inaugurazione, in una situazione precaria, sempre in preallarme per il sospetto che si possano perdere pezzi lungo il percorso.
La sua peculiarità di ospedale di frontiera e la grande importanza di essere riferimento di tutti i cittadini dell’Alto Casertano per le emergenze e per la capacità di operare in tempi rapidi per salvare vite umane,avrebbe avuto, e avrebbe ancora, diritto a una ben altra attenzione da parte di politici e dirigenza sanitaria e amministrativa.
La recente vittoria in relazione al Piano di Rientro dal disavanzo e di Riqualificazione e Razionalizzazione del S.S.Regionale che ha visto il S. Rocco mantenere il II livello di emergenza e non perdere posti letto, può tuttavia rivelarsi una vittoria di Pirro se le condizioni di lavoro continueranno a mantenere il livello attuale di carenza di personale e di alcuni primari.
Non è immaginabile che, il P.O. San Rocco di Sessa Aurunca , con l’attuale organico di personale in dotazione, con le attrezzature e le strutture in possesso , possa attuare in toto il piano proposto dai vertici dell’A.S.L. CE/2. Solo chi non vive la realtà del “San Rocco” può pensare una cosa simile!
Oggi il P.O. riesce a sopravvivere ad una realtà di continua emergenza per la carenza di personale, di strutture, di attrezzature, solo grazie alla responsabilità, l’abnegazione, la dedizione ed all’amore che tutto il personale ha nei confronti di un’utenza che oggi si estende dall’alto casertano alle pendici del matese fino al litorale domizio.
A tal proposito si precisa che è il P.O. aziendale con il più basso rapporto tra posti letto e personale impiegato presente nell’azienda (102p.l./208)
E, nonostante tutto questo , dai dati forniti dall’Ente Regione, nel suo ultimo documento tecnico per la ristrutturazione e riqualificazione della rete ospedaliera regionale, si evince chiaramente che è il P.O. a più alta produttività! (vedi allegato 7 alla Del.Reg. n°460/07).
Ma, prima di adottare la facile politica del “taglione”, la Direzione Generale dell’A.S.L., dovrebbe analizzare i motivi per i quali un’eventuale U.O. risulterebbe essere sottoutilizzata.
• Il S. Rocco riveste un ruolo strategico di grande importanza per la sua posizione di frontiera; per l’estensione del territorio; per le migliaia di cittadini (d’estate aumentano di circa centomila persone) che vi convergono da tutta l’area dell’Alto Casertano; per essere punto di riferimento per le statali Appia e Domiziana dove avvengono giornalmente incidenti automobilistici; perchè impedisce la fuga dell’utenza, e di capitali, verso gli ospedali del Basso Lazio, soprattutto Formia (negli ultimi anni anzi, si è verificata una inversione di tendenza, confluendo sul nostro P.O. utenti della ASL laziale –vedi soprattutto statistiche paz.oncologici e dati arsan.)
Eppure questo ospedale è sempre stato la cenerentola della sanità campana alla quale ha dovuto elemosinare di volta in volta personale, sempre scarso, e mezzi; che si è visto scippare, nonostante le tante promesse politiche, servizi importanti quali quello di senologia, che aveva un’utenza di ca. 5.000 donne l’anno, o quello di dialisi; che ha visto via impoverire l’SPDC al quale hanno sottratto figure fondamentali come quelle degli psicologi; che ha un cantiere di lavori di ristrutturazione e ampliamento aperto da almeno dieci anni e di cui non si intravede ancora la soluzione.
Si è preferito concentrare mezzi e personale intorno al capoluogo, Caserta Aversa S.Maria Maddaloni, in un’area già congestionata, quando non privilegiare strutture private che hanno sottratto risorse,spesso causa dell’attuale stato di deficit della Regione Campania.
Non si è riusciti a capire per tempo che importanza strategica rivestisse un ospedale che, da solo, può dare riposte a problematiche soprattutto di urgenza e emergenza.
Per tutti questi motivi, se si vuole veramente che il S. Rocco possa esprimere al meglio le sue capacità di urgenza, ricovero e assistenza, CHIEDIAMO alcune risorse che rappresentano il minimo indispensabile per non lavorare sempre in uno stato di precarietà:
Da una indagine da noi effettuata reparto per reparto, abbiamo identificato , in sintesi, le seguenti urgenze:
• Assunzione degli O.S.S.;
• Assunzione di medici e infermieri in tutti i reparti
• Integrazione del personale Tecnico e Sanitario delle U.O.C di Patologia Clinica e Radiologia;
• Completamento della dotazione dei posti letto UTIC –Cardiologia;
• Copertura dei posti di primario di Anestesia e Rianimazione, Medicina Generale, Radiologia e Patologia clinica;
• Completamento dei lavori di ristrutturazione previsti con i fondi dell’ex art. 20 legge 67/88
• Ammodernamento delle attrezzature principali (respiratori automatici, ecc.)
• Dal Piano di riorganizzazione proposta dall’azienda, si nota che, l’U.O. Dip. di D.H. Oncologico (n°6 p.l.) attualmente esistente ( che ha prodotto tra l’altro, per il 2008 n° 4000 giornate di D.H. oltre a visite oncologiche ed attività varie con un solo medico e due infermieri) non è menzionato tra le U.O. del Presidio Ospedaliero di Sessa Aurunca così come lo è menzionato per i presidi di S.M.C.V. e di Aversa. Questa OO.SS. spera che si tratti di una semplice dimenticanza così come pure ci si è dimenticati di inserire, nel P.O. di Sessa Aurunca, i servizi essenziali di Patologia Clinica, Radiologia e Farmacia.
• Bisogna rettificare il totale complessivo dei posti letto per i presidi di Sessa Aurunca (103 dalla somma dei singoli reparti) dichiarati poi in calce 102; così anche come per S.M.C.V (72 p.l. e dichiarati 70); e per il Presidio di Capua (45 p.l). e dichiarati 44. (Errore di addizione?)
Pertanto si invita la Direzione Generale, in concertazione con la Direzione Sanitaria del S. Rocco, a contattare i Dirigenti di ogni U.O.C. per conoscere in dettaglio le effettive carenze e di attivare, in caso di impossibilità di nuove assunzioni e nuovi concorsi, la mobilità interna all’Azienda, trasferendo temporaneamente personale dai Presidi dove c’è surplus di personale, in vista anche della chiusura del Presidio ospedaliero Palasciano di Capua.
Se le nostre richieste malauguratamente non venissero accolte, questa OO.SS. è fortemente intenzionata ad informare poi gli organismi competenti di controllo ( Corte dei Conti).
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