11/12/08

Rigurgito nuclearista


Che democrazia è questa? Come è possibile che pochi interessi particolari sono sufficienti a cancellare un pronunciamento chiaro e preciso della volontà popolare? Nel 1987 un referendum pose fine alla sgangherata esperienza del nucleare in Italia. A 22 anni di distanza continuiamo a sostenere ingenti costi senza produrre un solo Kwh: scorie nucleari in giro per l’ Europa , centrali che non si sa come smantellare, un sito nazionale di deposito delle scorie non ancora individualizzato ecc. Eppure si ritorna a parlare di energia prodotta con il nucleare: si dice energia a basso costo, pulita, sicura; proprio come si sosteneva alla fine degli anni cinquanta, ci sarà lavoro per tutti, sviluppo, crescita… proprio le parole che si usano oggi e che hanno fatto breccia tra la gente.
E’ opportuno allora ricordare, ad esempio, che la vecchia e “sicura” centrale del Garigliano nella sua breve vita ha avuto diversi guasti e incidenti (almeno 10) mai resi pubblici, fino al 1980 quando in una riunione tenutasi a Castelforte il CNEN (ora ENEA) ne ammetteva alcuni. Addirittura nel febbraio 1970, a causa di uno sciopero, si stava per rischiare l’ incidente massimo, e cioè la fusione del nocciolo ( per insufficienza degli impianti elettrici di emergenza. Il 14 e 15 Novembre 1980, il Garigliano straripa, la centrale è chiusa da due anni, dieci giorni dopo giunge un telegramma al Sindaco di Castelforte in cui si afferma tra l’ altro: < Una certa quantità di acqua, circa 300 metri cubi, si è trasferita nel sottosuolo…. è opportuno informare il Cnen dell’ accaduto anche perché siano predisposte le azioni atte e prevenire, nel breve termine, l’ infiltrazione nel sottosuolo di acqua contaminata in attesa di intraprendere studi e azioni per la risoluzione definitiva che il caso richiede> . Il problema viene risolto tre anni dopo collocando nei locali quattro pompe sommerse!
La presenza della centrale ha incrementato, nel nostro territorio, i casi di cancro, leucemie e le disfunzioni alla tiroide. Lo stronzio 90 si deposita nelle ossa e può provocare le leucemie, in altri casi invece si ha un effetto di moltiplicazione dovuto alla catena alimentare ad esempio il fosforo 32 si concentra 500 volte nel plancton, microrganismi di cui si nutrono i pesci, essi lo trasferiscono moltiplicato all’ uomo. Lo iodio 131 invece viene fissato nella tiroide ecc, ecc.
La nuova normativa stabilisce che i siti di deposito o di impianti nucleari per la produzione di energia elettrica sono sottoposti al segreto di stato poiché possibili obiettivi per il terrorismo. Sapremo mai qualcosa di quello che accade all’ interno di una centrale? Perché il governo è disposto a dare dei “premi”
( bollette meno care) ai cittadini dei comuni sedi di centrali nucleari se sono sicure e portano sviluppo e occupazione? Per costruire una centrale di terza generazione occorrono più di dieci anni e costi elevatissimi, in tutto questo tempo siamo sicuri che l’ energia elettrica non potrà essere prodotta nella stessa quantità facendo ricorso ad altro ( idrogeno, biomasse ecc.)? Perché in Italia stentano a decollare le energie alternative? E’ notizia di questi giorni che le detrazioni per l’ acquisto di pannelli fotovoltaici e di impianti per il risparmio energetico sono scese per l’ anno 2009 al 36%!
Per quanto concerne l’ economicità del nucleare, da quando il mercato si è liberalizzato, c’è più trasparenza nelle spese ed è uscita la verità: il nucleare costa più di quanto si dichiarava. Nel 2006 uno studio dell’ agenzia Mood’s ha valutato una spesa di 5-6 miliardi di dollari per una centrale di 1000 Kwh, recentemente il colosso tedesco E.On ha parlato di 5-6 miliardi di euro, aggiungendo alla cifra altri fondi per la sicurezza. Tra l’ altro i privati hanno un ritorno economico tra 15-20 anni ora il mercato in mancanza di nuovi investimenti, rischia addirittura la chiusura. Secondo le ultime stime del dipartimento americano dell’ energia il costo industriale per kwh del nucleare è di 6,3 centesimi, contro i 5,5 del gas. Per questo nel 2005 Bush ha fatto approvare un pacchetto di incentivi, pari a 1,8 centesimi al kwh, per convincere gli investitori privati a tornare al nucleare.
Sono queste buone ragioni per indignarsi innanzi alle politiche nucleariste dell’ attuale governo?

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